SPUNTI(NI)#2: Sara Zollo

12 settembre 2025 - illustation

Ciao Sara! Sei al lavoro da ore e ti si incrociano gli occhi. Che spuntino ti concedi?

Non c’è spuntino che tenga: ad avere il potere di farmi riposare gli occhi (e lo spirito) sono sempre i pasti completi!

Cibo a parte, per quante ore al giorno vesti i panni dell’illustratrice?

Vesto i panni dell’illustratrice giorno e notte, anche oltre il tempo trascorso alla scrivania. Per me l’osservazione, il viaggio e persino i sogni possono contribuire al processo creativo.

Da chi hai preso spunto per il tuo primissimo disegno?

Risalire al mio primissimo disegno è difficile, nonostante la mia famiglia abbia conservato con cura scatole e scatole di antichi scarabocchi.

Ricordo bene, però, cosa mi ha ispirato quando ho deciso di fare del disegno il mio mestiere: la luce nei dipinti a olio di Peter Batchelder, I dettagli nelle opere di Domenico Gnoli, i racconti illustrati di Wolf Erlbruch.

E ora invece, chi ti piace?

La lista cresce di giorno in giorno e citarli tutti è complicato. Ad attrarmi particolarmente in questo momento sono le atmosfere di Salvatore Mangione, le visioni surreali di Gérard DuBois e la sintesi brillante di Giacomo Bagnara. Tra i nomi per me imprescindibili ci sono poi Lorenzo Mattotti, Andrea Serio e Antonio Pronostico.

C’era una volta la pagina bianca: ti spaventa? Da cosa inizi, come nasce una tua illustrazione?

All’inizio la pagina bianca mi intimoriva, ora la vedo come una chiamata all’esplorazione.

Ogni illustrazione nasce infatti da un processo di ricerca e raccolta. Le idee arrivano spesso nei momenti più inattesi e per non perderle annoto tutto su ciò che ho a portata di mano. Nascono così i primi schizzi, caotici, indecifrabili ma fondamentali.

Cosa ascolti (o guardi!) mentre sei al lavoro?

La mia playlist parte in perfetta armonia con la musica che preferisco (Franco Battiato, Baustelle e Diaframma tra i più ascoltati) per poi lasciarsi andare al caos di podcast su indagini criminali.

Ti fanno più paura gli squali, i ragni o l’intelligenza artificiale?

Squali, ragni e intelligenza artificiale mi fanno paura solo se troppo vicini. Riconosco il valore e le potenzialità dell’AI, ma preferirei che tenesse la giusta distanza dal mondo dell’illustrazione, continuando a credere nell’importanza dello sguardo umano.

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Marie Kondo sarebbe fiera della tua scrivania, o il tuo piano di lavoro è punk come insegna ZeroCalcare?

Marie Kondo sarebbe fiera della mia scrivania soltanto al mattino, quando tutto è al suo posto. Dopo un paio d’ore è il punk a regnare sovrano.

Da oggi entrano nel catalogo illustation alcune tue illustrazioni. Qual è quella che al momento ti rappresenta di più? Ti va di raccontarcela?

L’illustrazione che al momento sento più mia è “L’alba tra le spine”: un cardo che al centro del fiore ha un sole che sorge. È un’illustrazione-promemoria che mi ricorda di cercare sempre un equilibrio, possibilmente senza pungermi troppo.

Se "L'alba tra le spine" fosse una canzone, quale sarebbe?

Direi “Nomadi” di Franco Battiato, alla ricerca de “la pace nel crepuscolo”.