Si è trattata della prima mostra, così ricca, dedicata al lavoro dell’illustratore venezuelano (ma torinese d’adozione).
Un viaggio di una decina di anni attraverso la ricerca artistica e poetica di Fernando, un percorso che ha permesso al pubblico di “toccare con mano” l’evoluzione della mano di un illustratore oramai richiestissimo da brand internazionali (Netflix, Samsung) e dall’editoria di tutto il mondo (New York Times, New Yorker, The Washington Post per citarne alcuni).