SPUNTI(NI) #0: Com’è profonda l’illustrazione

11 luglio 2025 - illustation

Diciamoci la verità: c'è chi per scrivere questo articolo che hai appena iniziato a leggere avrebbe tranquillamente interrogato ChatGPT. Come prima cosa, una scaletta: "hey chatty, scrivimi una scaletta per un blogpost approfondito che illustri le conseguenze dell'impatto dell'IA sul mondo dell'arte e dell'illustrazione". E poi "Ora sviluppa i primi 5 punti proposti e aggiungi una conclusione più emotiva, dal tono di voce amichevole, con una call to action chiara ed efficace".

Noi, che scriviamo questo post a distanza di circa due anni dal precedente, ci asteniamo. Sarà un flusso di coscienza totalmente analogico, ma arricchito dalle splendide immagini dei nostri autori. Eccone una: questa è “Com’è profondo il mare” di Isabella Conti, con le sue magiche acque stellate.

A proposito di acqua: spesso ci dimentichiamo di bere e di mantenerci idratati durante il giorno, ma il nostro consumo giornaliero non così virtuale di H2O è ben superiore al litro contenuto nella borraccia sulla scrivania. Una decina di ricerche, di domande, di prompt quotidiani lanciati su qualsiasi app o software di intelligenza artificiale costa ben di più in termini di consumo energetico e idrico.

Ed è ovvio che quelli come noi, da sempre attratti da qualsiasi forma di disegno, sarebbero curiosi di vedere come si trasforma un'anonima fotografia sul lavoro o in famiglia in un ritratto à la Studio Ghibli. Eppure evitiamo di utilizzare l'AI generativa per tante ragioni, non ultima il suo impatto ambientale.

E no, non siamo dei reazionari che temono qualsiasi conquista tecnologica che destabilizza lo status quo. Benissimo l'intelligenza artificiale in grado di accelerare la ricerca in campo medico, benissimo un utilizzo che razionalizzi la burocrazia di un paese che, in buona parte, è più vicino ai fax che allo SPID. Ma l’illustrazione, quella lasciamola a chi ne fa la sua professione.

Nel 1997 Samuele Bersani cantava "sei solo la copia di mille riassunti". Era una bella canzone, Giudizi universali. Una canzone scritta dallo stesso Bersani insieme a co-autore, una canzone suonata da una band, registrata in uno studio con un produttore, mixata da un fonico, masterizzata probabilmente da un'altra persona ancora. 

Ora la copia di mille riassunti possiamo crearla tutti, con una connessione stabile e un minimo di lucidità mentale. Basta scrivere due righe, dare in pasto qualche parola chiave sensata a un tool che macina dati all'interno di un server rovente di uno stabilimento sperduto in Arizona, e voilà: ecco creata una "canzone". 

Ma quella non è una canzone che nasce da un'idea, un'emozione, un giro di chitarra o delle note di piano, non importa quanto derivative o imperfette. È solo, appunto, la copia di mille, diecimila, milioni di riassunti. Non ha un'anima e non sarà suonata dal vivo da nessuno. Esiste, certo. Esiste per essere inviata come messaggio vocale su WhatsApp per far sorridere qualche amico, esiste per essere consumata e cestinata in pochi minuti.
Nel migliore (o forse peggiore dei casi) esiste per essere caricata su Spotify con l'intento di guadagnare qualche euro sfidando l'algoritmo, ma la sua vita sarà sempre breve.

Lo stesso discorso vale per le immagini, per la fotografia, per l'illustrazione, per l'arte. Arte che, a conti fatti, dovrebbe essere l'espressione estetica dell'interiorità, un'attività che ha come risultato un prodotto che non sarà mai perfettamente replicabile in quanto frutto dell'animo umano nella sua singolarità. A chi appartiene quella copia di mille riassunti generata artificialmente? A nessuno. Non ha una storia, se non quella di chi ha digitato una stringa di comando sulla sua tastiera.

A noi l'illustrazione piace perché racconta storie. Storie appena abbozzate e tutte da scrivere, come il mare disegnato da Isabella Conti, oppure istantanee che regalano un'emozione chiara, limpida, impossibile da ignorare.

E poi, ci sono le storie di tutti gli autori e tutte le autrici illustation: le loro idee, il loro stile, le strade che hanno deciso di percorrere, gli spunti che quotidianamente suggeriscono deviazioni e portano a qualcosa di nuovo, di vero, di imperfetto e bello.

Ecco, oltre a ribadire la nostra posizione in merito all’IA, per noi è fondamentale sottolineare l’importanza delle persone che fanno l’illustrazione, delle loro storie, relazioni, spunti.Per questo nasce Spunti(ni), un format per conoscere meglio gli artisti illustation. 10 domande non troppo noiose per ognun* di loro, una volta al mese. Ci puoi leggere dalla prossima settimana!