A proposito di acqua: spesso ci dimentichiamo di bere e di mantenerci idratati durante il giorno, ma il nostro consumo giornaliero non così virtuale di H2O è ben superiore al litro contenuto nella borraccia sulla scrivania. Una decina di ricerche, di domande, di prompt quotidiani lanciati su qualsiasi app o software di intelligenza artificiale costa ben di più in termini di consumo energetico e idrico.
Ed è ovvio che quelli come noi, da sempre attratti da qualsiasi forma di disegno, sarebbero curiosi di vedere come si trasforma un'anonima fotografia sul lavoro o in famiglia in un ritratto à la Studio Ghibli. Eppure evitiamo di utilizzare l'AI generativa per tante ragioni, non ultima il suo impatto ambientale.
E no, non siamo dei reazionari che temono qualsiasi conquista tecnologica che destabilizza lo status quo. Benissimo l'intelligenza artificiale in grado di accelerare la ricerca in campo medico, benissimo un utilizzo che razionalizzi la burocrazia di un paese che, in buona parte, è più vicino ai fax che allo SPID. Ma l’illustrazione, quella lasciamola a chi ne fa la sua professione.
Nel 1997 Samuele Bersani cantava "sei solo la copia di mille riassunti". Era una bella canzone, Giudizi universali. Una canzone scritta dallo stesso Bersani insieme a co-autore, una canzone suonata da una band, registrata in uno studio con un produttore, mixata da un fonico, masterizzata probabilmente da un'altra persona ancora.
Ora la copia di mille riassunti possiamo crearla tutti, con una connessione stabile e un minimo di lucidità mentale. Basta scrivere due righe, dare in pasto qualche parola chiave sensata a un tool che macina dati all'interno di un server rovente di uno stabilimento sperduto in Arizona, e voilà: ecco creata una "canzone".
Ma quella non è una canzone che nasce da un'idea, un'emozione, un giro di chitarra o delle note di piano, non importa quanto derivative o imperfette. È solo, appunto, la copia di mille, diecimila, milioni di riassunti. Non ha un'anima e non sarà suonata dal vivo da nessuno. Esiste, certo. Esiste per essere inviata come messaggio vocale su WhatsApp per far sorridere qualche amico, esiste per essere consumata e cestinata in pochi minuti.
Nel migliore (o forse peggiore dei casi) esiste per essere caricata su Spotify con l'intento di guadagnare qualche euro sfidando l'algoritmo, ma la sua vita sarà sempre breve.