C’era una volta la pagina bianca: ti spaventa? Da cosa inizi, come nasce una tua illustrazione?
Devo dire che solo con l’esperienza sono andato oltre al panico del foglio bianco, ma alcune volte ancora mi fa timore. Quando mi arriva una commissione, di solito, parto spesso dalle parole. Su grandi fogli A3 inizio a scrivere e associare idee: questi concetti poi prendono forma in bozzetti microscopici, disordinati e incomprensibili per chiunque. Alcuni attirano la mia attenzione più di altri e allora inizio a esplorarli, disegnandoli più grandi e dettagliati. Dopo che un bozzetto viene scelto, inizio a giocare con i colori fino a che non trovo la palette perfetta.
Voilà, in digitale o in manuale, l’illustrazione prende vita.
Se, invece, devo iniziare a disegnare qualcosa di personale, trovo estremamente elettrizzante buttarmi su un foglio bianco: è il mio mondo senza nessun orizzonte.
Cosa ascolti (o guardi!) mentre sei al lavoro?
Normalmente le mie giornate sono scandite dai ritmi di musica prevalentemente elettronica o dalle parole dei vari Podcast che mi fanno compagnia.
Ti fanno più paura gli squali, i ragni o l’intelligenza artificiale?
Le rane!
Non vedo ancora l’intelligenza artificiale come un nemico ma piuttosto come uno strumento, al massimo, con cui lavorare e sperimentare.
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