SPUNTI(NI)#4: Angelo Ruta

7 novembre 2025 - illustation

Angelo Ruta è una new entry su illustation, nonché artista del mese di novembre.
Angelo è nato a Ragusa nel 1967 e si è formato a Milano, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera, la Scuola di Illustrazione e Fumetto del Castello Sforzesco e la Scuola di Tecnica Cinetelevisiva. Lavora prevalentemente come illustratore editoriale, collaborando con diversi editori italiani e stranieri di libri per ragazzi. Oltre a libri e illustrazione, ha realizzato spettacoli teatrali e film. Pubblica regolarmente su “la Lettura”, l’inserto culturale del “Corriere della Sera”.

Ciao Angelo! Sei al lavoro da ore e ti si incrociano gli occhi. Che spuntino ti concedi?

Qualunque cosa, soprattutto dolci, di cui sono molto goloso. In casa mi prendono in giro perché sgranocchio continuamente qualcosa e la mia scrivania è sempre piena di briciole.

Merenda a parte, per quante ore al giorno vesti i panni dell’illustratore?

Oh, non le conto più da anni. Sono sempre a disegnare perché è quello che mi piace più fare.

Da chi hai preso spunto per il tuo primissimo disegno?

Non me lo ricordo più. Da piccolo sfogliavo voracemente i libri d’arte che arrivavano a casa. Volevo disegnare ma non ero in grado di farlo, guardavo e copiavo e piano piano ho imparato. Se torno indietro con la memoria, su quei libri ho visto per la prima volta Velasquez e Bruegel e Bosch, e forse da questi ho preso spunto per le mie prime cose.

E ora invece, chi ti piace?

Continuo a guardare moltissimo (complice mia moglie Federica, che condivide la stessa passione): mostre di arte contemporanea, chiesette del 1400, fotografie, architettura, natura.
Non so se ho risposto alla domanda. Chi mi piace? Il Burri del Grande cretto di Gibellina, il Vallotton dei grandi paesaggi, il Goya del cane che affonda.

Angelo Ruta è l'artista del mese di novembre. Qui trovi tutte le sue opere Sconto del 20% fino a mercoledì 12 novembre con il codice "RUTA20"

C’era una volta la pagina bianca: ti spaventa? Da cosa inizi, come nasce una tua illustrazione?

No, non mi spaventa. Inizio scarabocchiando e piano piano trovo la strada. Non dico che è semplice: a volte l’idea viene subito, altre mi ci arrovello inutilmente, continuo a pensarci nel sonno e l’indomani ricomincio da capo.

Cosa ascolti (o guardi!) mentre sei al lavoro?

Un po’ di tutto, non ho pregiudizi musicali. Sui progetti lunghi ho una sorta di colonna sonora che mi accompagna ossessivamente mentre ci lavoro.

Ti fanno più paura gli squali, i ragni o l’intelligenza artificiale?

Mi piacciono tutti e tre.

Marie Kondo sarebbe fiera della tua scrivania, o il tuo piano di lavoro è punk come insegna ZeroCalcare?

Vivo sommerso da carte, libri, colori; e tavolozze e telai, e molto molto altro che fa assomigliare il mio studio a una bottega artigiana di cento anni fa. Per me è funzionale avere tutto a vista, tanto da convivere con un disordine cronico che non ho mai cercato di correggere.

Da oggi entrano nel catalogo illustation 20 tue illustrazioni. Qual è quella che al momento ti rappresenta di più? Ti va di raccontarcela?

Non ne ho la più pallida idea! Forse è quella che farò domani...

Se le tue illustrazioni fossero una canzone, quale sarebbero?

“Santa Lucia” di De Gregori.