2023, un anno di grandi cambiamenti. Ti raccontiamo tutte le novità.

Da inizio anno ad oggi ci sono successe un sacco di cose. Tante altre le abbiamo pensate. Altre ancora le abbiamo realizzate. Ve le raccontiamo qui.

Ebbene sì, il 2023 è stato un anno di grandi novità per illustation. Gli ultimi mesi sono stati parecchio movimentati e appunto, tante cose sono cambiate, si sono evolute e hanno preso una nuova forma. Ma partiamo dall’inizio. Da tempo volevamo avere una sede tutta nostra, dove poter valorizzare al meglio tutti i nostri autori e le loro illustrazioni. Immaginavamo uno spazio che unisse le diverse sfumature del nostro lavoro.

Uno spazio tutto nostro.

Doveva essere uno spazio espositivo, ma anche un ufficio e perchè no anche un piccolo laboratorio. Ma perchè non anche un salottino dove potersi rilassare circondati dai colori e dalla creatività di tutti gli autori e autrici con cui collaboriamo? Al tempo stesso volevamo dare una struttura ai nostri diversi progetti che, come forse i più attenti sapranno, riguardano anche altri due ‘marchi’ al di fuori di illustation e che sono Galleria Caracol e LePalle.it ed è così che a marzo 2023 è nata BACACO Snc dove convivono tutti e tre i progetti 🙂

Questi sono i presupposti che han fatto sì che l’11 maggio 2023 venisse inaugurata la nostra nuova casa in Via Sant’Anselmo 26 nel cuore di San Salvario. Le pareti brulicano di illustrazioni. Agli angoli rigogliose piante ci fanno compagnia ed un (comodissimo) divano rende il tutto molto molto cozy 🙂

Il Bite Market.

Il primo evento (18 giugno) nel quale siamo stati felicemente coinvolti è stato il Bite Market, presso Combo Torino. Un delizioso market dedicato al vintage dove le nostre illustrazioni hanno decorato la location, raccogliendo un sacco di feedback positivi. Una giornata che ci è piaciuta moltissimo e per la quale ringraziamo le fantastiche organizzatrici Valeria e Clara .

Ripido Festival.

Nel frattempo abbiamo lavorato a capofitto nell’organizzazione della seconda edizione di Ripido Festival , che si è tenuto dal 7 luglio al 12 agosto nella splendida cornice di Brunico, ai piedi delle Dolomiti.

Qui abbiamo curato la mostra Visions all’interno della quale abbiamo esposto i lavori di Francesco Bongiorni, Andrea De Luca, Lucia De Marco, Camilla Falsini, Chiara Ghigliazza, Joey Guidone, Daniele Morganti, Marta Pantaleo, Elisa Puglielli e Jacopo Rosati. Assieme a loro abbiamo passato tre giorni stupendi tra gite in montagna, spritz e tanta tanta bellezza. Sì, illustrazione e Dolomiti creano un binomio strepitoso.

Da sinistra a destra: Giulia Neri, Marta Pantaleo, Jacopo Rosati, Marina Marcolin, Chiara Ghigliazza, Elisa Seitzinger, Tommaso Delmastro, Roberto Balocco, Federico Cano Correa, Daniele Morganti, Andrea De Luca, Antonio Pronostico, Manuele Fior.

Imaginaria Festival.

L’ultima novità, per non farci mancare nulla e concludere l’estate nel migliore dei modi abbiamo realizzato una piccola, ma tanto preziosa, collettiva assieme a Galleria Caracol per il festival d’animazione internazionale Imaginaria. Da vent’anni questo festival illumina di creatività e meraviglia il bellissimo paesino di Conversano, in Puglia. La collettiva vede la partecipazione di sei autori, i ‘nostri’ Chiara Ghigliazza, Giordano Poloni ed Ilaria Urbinati al cui fianco, per Caracol, ci saranno Marco Cazzato, Giulia Neri ed Emiliano Ponzi. La mostra farà parte della XXI edizione del festival che prenderà vita dal 21 al 26 agosto.

Ecco quindi raccontate rapidamente le cose che ci sono successe negli ultimi mesi e sappiate che ancora tante ne dovranno succedere da qui a fine anno. Stiamo infatti programmando le mostre nel nostro spazio di Via Sant’Anselmo, ne vedrete delle belle!

Ne approfittiamo per dirvi che lo spazio rimarrà chiuso dal 12 al 27 agosto, ci prendiamo una piccola pausa, così da tornare ancora più carichi per l’autunno e per tutte le novità che vi racconteremo di qui in avanti!

Federico & Roberto

La luce mette in corsivo ogni cosa che tocca

Ogni volta che si parla dei requisiti essenziali che una casa deve avere si menziona la luce. Perché la luce è tutto, conferisce agli spazi vivibilità, calore, agisce anche da un punto di vista energetico e umorale: che sia naturale o artificiale è un elemento da calibrare sapientemente, da bilanciare con le ombre – di cui si parla poco ma di cui c’è bisogno – e da scegliere con cura.

E come non parlare proprio di questo tema in un periodo dell’anno come il Natale, dove ancora di più la componente della luminosità entra nelle case sotto le più svariate forme.

Forse vi chiederete allora cosa ha a che fare questo con le illustrazioni di cui solitamente parliamo e il loro posizionamento ma vi rispondo subito dicendo che c’entra moltissimo perché se i punti luce definiscono in maniera netta e decisa gli ambienti della casa allora decidere come inserire un’opera vicino o no a un punto luce ne cambia profondamente la connotazione.

La casa in questione è una splendida dimora – e uso questo termine con tutto il valore che gli deve conferire – in pieno centro città. Un primo piano di un palazzo garbato ed elegante, soffitti a cassettoni e la meraviglia che si svela agli occhi degli ospiti appena varcata la soglia.

Quando si interviene in un ambiente ampio e già perfettamente connotato come questo, dal grande carisma, posizionare un’opera può non essere semplice ma la vastità degli spazi è capace di ritagliare angoli di bellezza pronti ad accogliere illustrazioni di vari formati, stili e temi.

Ed è così che un pavimento, una libreria, una credenza e un piano basso tra due muri sotto un arco diventano ideali punti d’appoggio perfetti per collocare un’opera.

Come utilizzare dunque la luce per valorizzare ancora maggiormente le illustrazioni che abbiamo scelto di inserire nell’ambiente? Vediamo nel dettaglio quattro esempi.

Let it snow” di Ilaria Urbinati, formato 30 x 40cm con cornice in legno

La prima immagine è stata collocata ai piedi di una struttura in legno atta a sorreggere del verde vicino a una poltrona. L’angolo è particolarmente suggestivo di per sé: la luce naturale proveniente dalla grande porta finestra ben si mescola con le luci artificiali posizionate in quel punto della stanza. In più una fila di lucine calde natalizie sottolineano il tema di impronta invernale trattato nell’illustrazione. Ne risulta una sorta di convergenza luminosa sull’opera, come se con pochi essenziali elementi, tra cui la luce, fossimo riusciti a realizzare la suggestione di un palcoscenico.

“Compartment 6” illustrazione di Chiara Ghigliazza, formato 21  x 30 cm con cornice legno bianco

La seconda invece trova la sua naturale sede su un ripiano alto di una libreria: personalmente amo moltissimo quando le opere dialogano con i libri, come se la narrazione delle pagine potesse in un qualche modo scivolare fuori dal libro e concretizzarsi nell’immagine. La luce che agisce su questo particolare taglio è quella posizionata alle spalle della libreria. Una lunga fila di lucine conferiscono atmosfera e un fascino ancora più marcato al soggetto contenuto in cornice.

“Let’s celebrate” illustrazione di Shut Up Claudia, formato 21  x 30 cm con cornice legno bianco

Sul letto, ultima parete, sotto una applique dal design moderno, che sottolinea maggiormente la porzione sottostante, abbiamo un’immagine iconica dal valore sociale, tanto decodificabile quanto forte a dare un’impronta essenziale e che si fa senza dubbio ricordare.

“Winter Nights” illustrazione di Francesco Bongiorni, formato 30×40 cm con cornice in legno

Un’altra possibilità senza appendere è quella che abbiamo sperimentato nella quarta opzione: trovare un punto di media altezza – qui è una piccola nicchia tra due muri – per ricavare un angolo che, ancora una volta, la luce diretta e diffusa, riesce a far risaltare.

Da questi pochi esempi ci risulta chiaro quanto sostiene la recente light art concettuale e minimalista la ‘luce mette in corsivo ogni cosa che tocca’ *.

La luce è percepita come un mezzo e non come fine espressivo dell’opera stessa e serve proprio a mettere in scena la restituzione di un concetto. ‘La luce si vede e ci guarda … è democratica, non fa distinzione.’ **

La luce ci insegna a guardare e vedere.

 

*cit. Billy Collins

** cit. Jacqueline Ceresoli

 

Ilaria Gai | Welcome Home Immobiliare
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Consigli utili per decorare le pareti della zona notte

Perché rinunciare?

Mi sono sentita spesso dire ‘nel dubbio appendo solo una o due cose per non appesantire l’ambiente’.

Sono d’accordo che semplificare è una buona strada da percorrere quando si inizia a caratterizzare un ambiente ma, è pur vero che esistono modi e misure applicabili per non dover rinunciare a ciò che ci piace e vorremmo avere intorno. Oggi abbiamo sperimentato tale modalità in un appartamento che amo.

Ci troviamo in Piazza Vittorio Veneto, un bilocale al primo piano luminoso dal taglio stretto e lungo, circondato da balconi che danno su un interno cortile sobrio, silenzioso e dall’atmosfera vagamente nordica.

Abbiamo realizzato parecchi scatti, perché qui ogni angolo è talmente curato e pensato da offrire infiniti spunti.

Ho deciso però di concentrarmi su un ambiente specifico, la zona notte, proprio partendo da questo assunto: quando mi trovo ad avere ampia scelta – di temi/formati/colori – allora la tendenza sembra voler andare per sottrazione. Ovvero si è orientati a scegliere uno, due opere per non rischiare di soffocare l’ambiente.

Invece qui, proprio per l’orientamento sobrio e puntuale dei mobili, delle luci, sia naturali che artificiali, dei colori neutri, abbiamo constatato che anche la compresenza di più illustrazioni può essere un’ottima soluzione da mettere in campo.

Vediamo ora nel dettaglio cosa significa posizionare le opere in quattro punti strategici della stanza in questione: sopra una cassettiera d’angolo, in una nicchia dove è stato ricavato un punto scrivania, su una mensola lunga e stretta difronte al letto e sopra il letto stesso.

Vi accompagno ora virtualmente nell’ambiente: entrando nella stanza subito sulla destra troviamo una cassettiera color bianco e legno naturale; scegliamo volutamente a contrasto una cornice nera con un soggetto in movimento non allineato al mobile, così da sottolineare ancora di più lo spostamento delle ruote.

Ho deciso però di concentrarmi su un ambiente specifico, la zona notte, proprio partendo da questo assunto: quando mi trovo ad avere ampia scelta – di temi/formati/colori – allora la tendenza sembra voler andare per sottrazione.

“Dinamica” di Fernado Cobelo, formato 50 x 70 cm con cornice in legno nera

Proseguendo, superata la porta finestra che dà sul balcone verso il cortile troviamo in una, piccola nicchia, un angolo scrivania con al di sopra del tavolo una serie di mensole. Qui inseriamo in appoggio un soggetto che raffigura un tipico negozio parigino che con la sua grafica di impronta fumettistica ben si colloca, quasi silente, tra libri e piccoli soprammobili.

“See you in Paris” di Lucia De marco, formato 21  x 30 cm con cornice legno naturale

Sulla mensola in appoggio davanti al letto ben cinque immagini diverse, per grandezza, tema, atmosfera, volutamente a contrasto anche nei colori delle cornici perché osare si può. E in questo caso crea un punto di attenzione visiva molto forte e invita l’osservatore a scorrere i soggetti quasi come di fronte a un’esposizione.

Avevamo già fatto cenno a questo tipo di effetto: la mensola stretta e lunga conferisce all’ambiente un carattere molto specifico ottenendo un’atmosfera suggestiva, da ‘galleria d’arte’, consentendo di poter intercambiare facilmente i singoli pezzi, movimentando la visione d’insieme.

Sul letto, ultima parete, sotto una applique dal design moderno, che sottolinea maggiormente la porzione sottostante, abbiamo un’immagine iconica dal valore sociale, tanto decodificabile quanto forte a dare un’impronta essenziale e che si fa senza dubbio ricordare.

“Violence Against Women ” di Chiara Ghigliazza, formato 50×70 cm con cornice nera

Ovviamente si può pensare di eleggere a preferita anche solo una delle quattro pareti esaminate sentendosi in linea con il concetto di essenzialità di cui facevamo cenno all’inizio, ma vi abbiamo voluto dare un ampio ventaglio, con esempi alla mano, per farvi notare come la compresenza di più immagini, anche profondamente diverse, può produrre un risultato piacevole e armonico.

Quindi vi sproniamo a sperimentare e osare sulle vostre pareti perché con questo genere di opere è possibile, per la loro natura intercambiabile e per la loro caratteristica intrinseca di essere narrazione per immagine. Sono opere in grado di restituire un’impronta forte e chiara e mai banale e su questo vi invito a riflettere perché – come diceva Jonesco – la banalità è sintomo di non comunicazione e qui siamo difronte all’esatto opposto, una selezione di opere originali, a tratti singolari e a volte insolite in grado di arredare meglio di tanti altri oggetti.

Ilaria Gai | Welcome Home Immobiliare
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Piccoli allestimenti per piccoli spazi

Decidere cosa appendere alle pareti in un appartamento può rivelarsi un’occasione da sfruttare per conferire agli ambienti domestici personalità.

Gli spunti non mancano e ognuno potrebbe autorevolmente dire la sua in merito, proponendo non solo quadri, ma anche specchi, cornici vuote, fotografie di vari formati per non parlare di insegne luminose e citazioni tratte dalle più svariate epoche.

Naturalmente nel preferire delle opere, piuttosto che altre, che andranno ad arredare gli spazi abitativi possono intervenire molti fattori.

In questa sede ci concentriamo su quali possono essere gli accorgimenti da mettere in pratica in merito all’inserimento di illustrazioni in un appartamento di piccola metratura.

Qui diventa ancora più importante trovare il soggetto, il formato e il colore della cornice adatti, perché tutti questi fattori concorrono, tanto quanto ogni altro elemento d’arredo, a fornire all’ambiente identità e armonia.

Le scelte da attuare, negli spazi unici suddivisi in zona giorno e zona notte da una parete non a tutta altezza, come nella casa presa in esame, devono essere ancora più nette: soggetti con colori liquidi e temi sospesi tra realtà e sogno come vediamo nell’immagine sotto abbinati a una cornice naturale riescono a trasmettere da subito un segno forte e deciso, producendo nell’osservatore interesse immediato.

Beneath The Surface di Davide Bonazzi, formato 50 x 50 cm con cornice legno naturale

La mensola sulla quale viene appoggiata l’opera, come nel primo caso, analogamente a un espositore riesce a dare all’illustrazione ancora maggiore rilievo; la stessa immagine appesa alla parete, sarebbe stata comunque piacevole ma non si sarebbe integrata maniera così decisa, quasi come su un piedistallo, come a richiamare l’attenzione di chi la guarda con voce più ferma.

La seconda affissa, amplificata dalla vicinanza dello specchio dalla forma irregolare, si colloca armoniosamente in un insieme di oggetti che fanno parte dell’arredamento pensato per quella specifica porzione di parete.

“Lighthouse Book” di Davide Bonazzi, formato 30 x 30 cm con cornice legno naturale

L’inserimento delle due illustrazioni in un ambiente così fortemente connotato da precedenti scelte di arredo eseguite dalla proprietà, ci permette di ottenere un interessante dialogo tra le due opere – dovuto anche alla dimensione quadrata delle stampe stesse – e il risultato che ne deriva è del tutto unico:

Benché profondamente diverse, le illustrazioni, sono state selezionate con tonalità e proporzioni che ben si fondono con l’ambiente che le ospita: il contrasto armonico non stride, anzi si uniforma con decisione e l’effetto si fa senza dubbio ricordare.

Negli altri ambienti, di particolare effetto risulta l’inserimento dell’opera appoggiata sul comodino nella zona notte. Posizionare in un punto inusuale come questo un’illustrazione consente una fruizione differente dell’opera. Discreta, come formato, ma pungente nel tratto e nei colori diventa un elemento agile da spostare e riconfigurare anche in altri contesti della stessa stanza, in una nicchia, su una mensola, solo per citarne alcuni.

“Blue in the street” di Sara Gironi Carnevale, formato 21×30 cm con cornice nera

Anche una piccola zona scrivania ricavata nel passaggio tra zona giorno e zona notte può diventare pretesto per una collocazione insolita: la scelta del soggetto ironico si contrappone in modo deciso alla mensola e alla lampada in ferro spezzando la rigidità dello stile moderno, e ancor più definendo la porzione di parete, senza annullare le scelte precedenti di arredo.

“Blue in the street” di Sara Gironi Carnevale, formato 21×30 cm con cornice nera

In questo caso, esaminando una casa di piccolo taglio, aspiriamo a realizzare veri e propri allestimenti con le opere che dovrebbero meglio definire spazi spesso pensati per essere estremamente funzionali e comodi da vivere.

Incontrando spesso clienti che mi chiedono un consiglio su come personalizzare i propri appartamenti, soprattutto quelli destinati agli affitti brevi, mi sento di dire che questa può essere una possibilità poco invasiva ma molto efficace da mettere in atto: pensate alle pareti o angoli in cui posizionare le opere come veri e propri piccoli allestimenti, valorizzandoli in un dialogo continuo con gli elementi d’arredo preesistenti o semplicemente pensati prima.

Le strade da intraprendere possono essere davvero svariate, personalmente amo le opere che mi conducono in mondi immaginari, poetici a volte soggetti che citano situazioni o personaggi del passato ma anche puro colore perché tutto può concorrere a rendere un luogo piacevole e percepito come casa propria anche se abitato solo per un periodo.

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Tutte le foto di questo articolo sono state realizzate da Silvia Pastore

Brillo Magazine meets Scombinanto

Questa che state per leggere è l’inizio di una nuova e freschissima collaborazione che vede coinvolti Illustation.it e Brillo Magazine . Brillo è una realtà nata nella primavera del 2020 e si propone come uno sguardo nuovo ed innovativo al mondo dell’illustrazione italiana ed europea. Insieme collaboreremo nel trovare nuovi talenti, nell’aprire strade inesplorate e come in questo caso, nel conoscere più da vicino i veri protagonisti dei nostri mondi: gli illustratori!  

Oggi il team di Brillo ha incontrato Antonio Colomboni, alias SCOMBINANTO, il quale ha realizzato  la copertina del secondo numero del magazine (che trovate scaricabile gratuitamente QUI). 

 

Antonio Colomboni è direttore artistico nel campo della comunicazione visiva.Marchigiano doc e Milanese d’adozione, non ha mai rinunciato a formare il suo stile vivendo in Olanda, Spagna, Africa e America:la passione per il disegno a mano libera lo porta ad esprimersi attraverso progetti che parlano di contemporaneità. Attinge costantemente dal quotidiano per interpretare le dinamiche reali di vita e di sviluppo sociale interpretandole in chiave pop.

Iniziamo dal principio. Come hai iniziato a disegnare?

Ho iniziato a disegnare fin da subito, non ho ricordo della prima volta, mi
raccontano i miei familiari che fin da subito mi bastavano dei colori e dei fogli
di carta per farmi stare ore e ore a disegnare.
Dai primi disegni emulando i cartoni Disney sono passato a realizzare fumetti
handmade a iniziare scuola d’arte dove ho approfondito le varie tecniche.

Ci sono degli artisti contemporanei che ti piacciono particolarmente?

Si, i miei colleghi contemporanei mi piacciono tutti.
Come artisti sono molto attratto da tutto il filone del surrealismo, con una
passione smisurata per David Hockney: adoro il suo modo di usare i colori e
l’amore per la natura.

Come superi i tuoi blocchi creativi? se ne hai mai avuto uno 😉

Si, molto spesso ho dei blocchi creativi, li supero spegnendo tutto:
abbandonando tutto quello che sto facendo e cercando di fare altro.
Esco a fare una passeggiata, mi perdo nelle librerie ed edicole, mi siedo in un
bar ordino un caffè e mi metto ad osservare la gente che passa.
Se sto in casa invece mi immergo in un bel film o in un bel libro.

In tanti sono curiosissimi di sapere.. come sei riuscito a diventare un
illustratore di successo?

Non mi definisco un illustratore di successo, ho ancora tanta strada da fare e
tanti bei progetti mi aspettano, si spera, dietro l’angolo.
Di sicuro il consiglio che do sempre a tutti i giovani che vogliono
intraprendere questo mestiere è quello di non mollare mai, cercare di portare
avanti la passione in parallelo a quello che si fa per mantenersi e
sperimentare il più possibile, secondo me questa è la formula.
Vengo da un paese nelle Marche dove nessuno poteva pensare che ci si
potesse mantenere disegnando, in molti mi dissuadevano nel farlo e
sicuramente se avessi intrapreso altri studi e altre carriere avrei anche avuto
un futuro più sicuro e con più reddito, ma vuoi mettere ad arrivare al punto in
cui il tuo lavoro non ti pesa perché si mescola con le tue passioni? Non ha
prezzo!

Per chiudere, mi aiuteresti a finire questa frase? “Brillo quando…”

Brillo quando mi viene l’idea giusta per un nuovo artwork, sento una strana
energia ed il mio corpo è come se emanasse un’energia carica di good
vibes.

 

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